E’ morto a Milano lo chef Gualtiero Marchesi

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    Milano, 26 dicembre 2017  – E’ morto a Milano Gualtiero Marchesi, chef italiano tra i più famosi al mondo. Aveva 87 anni. Titolare del ristorante "Il Marchesino", aveva ricevuto numerosi riconoscimenti e onorificenze. Il decano degli chef aveva lasciato nell’ottobre scorso il rettorato di Alma, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana dove si insegna il mestiere del cuoco e del pasticcere.

    Gualtiero Marchesi nasce a Milano nel 1930. Il suo approccio con la gastronomia avviene in giovane età, quando comincia a far pratica nella cucina del ristorante dell’albergo "Mercato" di proprietà dei genitori.

    La sua formazione professionale inizia al Kulm di St. Moritz e alla scuola alberghiera di Lucerna in Svizzera (1948- 1950).

    Tornato in Italia lavora all’albergo "Mercato" dove propone una cucina d’avanguardia che attinge ai testi classici.

    Successivamente perfeziona le sue tecniche culinarie in alcuni dei migliori ristoranti francesi quali il "Ledoyen" a Parigi, "Le Chapeau Rouge" a Digione e il ristorante dei fratelli Troisgros a Roanne, e anche grazie a questa esperienza Gualtiero Marchesi si dimostra come sempre attento all’evoluzione che anima l’alta cucina.

    Ritorna in Italia nel 1977 e inaugura a Milano il suo ristorante di via Bonvesin de la Riva riscuotendo un immediato successo: una stella della guida Michelin, due stelle nel 1978.

    A due anni dall’apertura, i gastronomi Gault e Millau, nel corso di un’intervista al Time, lo annoverano tra i quindici ristoranti al mondo da loro preferiti.

    Le migliori guide lo propongono ai vertici della ristorazione e nel 1985 la Michelin, per la prima volta in Italia, attribuisce al suo ristorante le tre stelle.

    Gualtiero Marchesi è inoltre tra i membri fondatori dell’Euro-Toques International, la Comunità Europea dei cuochi, fondata sotto il patrocinio della CEE.

    È nell’arco degli anni Ottanta che esplode tutta la creatività di Marchesi. Nessun ambito è escluso: dalle pentole ai piatti, alle posate, ai bicchieri, alle tovaglie fino a progettare e a realizzare una cucina avveniristica. Si afferma il progetto di una cucina totale, modellata sul contenuto e il contenitore, il cibo, la tavola e il servizio.

    Crea una linea di prodotti alimentari firmati che distribuisce in Europa e in Giappone; offre la sua consulenza all’industria alimentare, conosce Ernesto Illy e con lui realizza una miscela che corrisponde alla sua personale idea di caffè.

    Nel 1986 viene insignito "Cavaliere della Repubblica" e nello stesso anno gli viene consegnato l’Ambrogino d’Oro, la più alta attestazione di stima della città di Milano. Nel corso della sua attività ha ricevuto, nel 1989, primo in Italia, il premio internazionale "Personnalité de l’année" per la gastronomia.

    Nel 1990, a conferma del ruolo che riveste nell’ambito internazionale, viene fregiato dal Ministro della Cultura e della Comunicazione Francese Jack Lang, dell’onorificenza di "Chevalier dans l’ordre des Arts et des Lettres".

    Nel 1991 il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga lo nomina "Commendatore".

    Negli anni Novanta, l’attenzione di Marchesi si sposta verso la realizzazione di nuovi modelli di ristorazione. 

    È, allora, che apre un bistrot, un brunch e un caffè sul tetto del Duomo al settimo piano della Rinascente di Milano e a Londra, un Ristorante Gualtiero Marchesi all’interno dell’Hotel Halkin.

    L’ex Sindaco di Milano Giuliano Pisapia conferì il 27 aprile 2015 il Sigillo della Città a Gualtiero Marchesi con la seguente motivazione “per il suo ruolo di artefice e fondatore della nuova cucina italiana e per il suo straordinario impegno creativo a favore della migliore tradizione gastronomica milanese e lombarda”. “Per una vita spesa con generosità – prosegue la motivazione – nella trasmissione dei migliori valori di qualità e innovazione a più generazioni di chef italiani e per aver fatto di Milano la città in cui la cucina italiana cresce, migliora e si diffonde nel mondo. Per essere stato da lungo tempo il maggiore anticipatore dei temi e degli obiettivi dell’Esposizione universale di Milano 2015.”

    Redazione

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