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LOMBARDIA. CON 3,5 MILIONI FONDO ROTAZIONE CULTURA VALORIZZIAMO PATRIMONIO BENI MOBILI E IMMOBILI

(mi-lorenteggio.com)  Milano, 20 dicembre 2017 –  E’ di 3,5 milioni l’ammontare del Fondo di rotazione 2018 per soggetti che operano in campo culturale e presenteranno progetti per la valorizzazione di beni mobili e immobili. Lo ha stabilito la giunta regionale approvando la delibera proposta dall’assessore alle Culture, Identita’ e Autonomie della Lombardia Cristina Cappellini in cui sono definiti termini di presentazione dei progetti, requisiti di partecipazione, modalita’ di erogazione dei contributi, di rendicontazione inseriti nell’Avviso pubblico di accesso al Fondo.
INTERVENTI FONDAMENTALI – "Un nuovo stanziamento importante, atteso da tempo – ha commentato l’assessore Cappellini – che permettera’ altri interventi sui beni culturali della nostra Regione, fornendo un aiuto concreto in una logica di prossimita’ territoriale. L’importanza di strumenti come i fondi di rotazione e’ dimostrata non solo dagli interventi che essi permettono di realizzare, fondamentali per chi ha a cuore il proprio patrimonio culturale, ma anche dall’indotto economico che questi interventi comportano nei nostri territori".
PROGETTI BENEFICIARI – L’iniziativa sostenuta da Regione Lombardia e’ finalizzata alla valorizzazione dei beni culturali mobili e immobili, all’allestimento di istituti e luoghi della cultura, alla valorizzazione dei luoghi e delle testimonianze della Grande Guerra, agli interventi di valorizzazione degli ecomusei e agli interventi di valorizzazione dei siti Unesco.
Potranno beneficiare dei fondi Enti pubblici ed enti privati, in forma singola o in partenariato, dotati di atto costitutivo/statuto che non operino in regime di impresa e siano proprietari o abbiano la documentata disponibilita’ dei beni rientranti nelle tipologie ammesse. BENI IMMOBILI – Per i beni immobili sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria/straordinaria e restauro e risanamento conservativo. Il costo complessivo degli interventi sui beni immobili deve essere compreso tra un minimo di 100.000 e un massimo di 300.000 euro comprensivo di spese tecniche, Iva e ogni altro onere. BENI IMMOBILI – Per i beni mobili i fondi potranno essere utilizzati per la conservazione e restauro di beni, collezioni e archivi destinati all’uso e alla fruizione pubblica con finalita’ culturali e afferenti a musei, ecomusei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici e altri istituti e luoghi della cultura o di culto. In questo caso il costo complessivo degli interventi deve essere compreso tra un minimo di 30.000 e un massimo di 100.000 euro.
ISTITUTI E LUOGHI DI CULTURA – Per quanto concerne l’allestimento di istituti e luoghi della cultura sono ammissibili interventi su dotazioni e attrezzature (acquisto arredi, incremento dotazioni informatiche e tecnologiche) necessarie alla realizzazione di allestimenti non temporanei riguardanti istituti e luoghi della cultura, ecomusei e siti Unesco. Il costo deve essere compreso tra un minimo di 40.000 e un massimo di 100.000 euro.
PROGETTI INTEGRATI – Nel caso di progetti integrati, ossia interventi progettuali riferiti a piu’ di una delle linee di intervento (beni immobili, mobili e luoghi di cultura) il costo complessivo dei singoli progetti integrati deve essere compreso tra un minimo di 150.000 e un massimo di 400.000 euro.
TIPOLOGIA ED ENTITA’ DELL’AIUTO FINANZIARIO – L’agevolazione finanziaria potra’ essere concessa fino ad un massimo del 70% del costo complessivo dell’intervento. In particolare, la facilitazione e’ costituita da una quota a restituzione pari al 75% e da una quota a fondo perduto pari al 25%. MODALITA’ DI EROGAZIONE DELL’AGEVOLAZIONE – L’agevolazione finanziaria sara’ erogata in distinte fasi:50% alla presentazione del certificato di inizio lavori, sottoscritto dal direttore dei lavori/rup e di copia dei contratti; 40% alla presentazione di uno stato avanzamento lavori pari al 60% dell’importo contrattuale complessivo sottoscritto dal direttore lavori/rup; 10% alla presentazione del certificato fine lavori.
Redazione

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