(mi-lorenteggio.com) Milano, 24 novembre 2017 – Cresce il numero delle donne che hanno il coraggio di chiedere aiuto alla rete dei centri antiviolenza del Comune di Milano, sfondando il muro della paura e della solitudine. Nel 2016 erano state 1.671 quelle accolte, protette e assistite dopo maltrattamenti, abusi e violenze subite nell’80 per cento dei casi da mariti, conviventi ed ex compagni. I dati del primo trimestre 2017 dicono che si arriverà fino a duemila.
Il Comune di Milano per rafforzare l’azione della rete dei centri antiviolenza, composta da 13 realtà attive da molti anni sul territorio, dal 2011 ha quadruplicato le risorse utilizzando fondi propri e ottenendo finanziamenti dalla Regione e dal Governo grazie a progetti su servizi, case rifugio e campagne di sensibilizzazione e informazione, che hanno raggiunto circa 30.000 contatti.
Dal prossimo marzo il Comune potrà contare su una nuova esperienza di accoglienza presso Casa Chiaravalle, il bene confiscato alle mafie più grande della Lombardia, presentata ieri dall’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, con il Ministro alla Giustizia Andrea Orlando e Silvia Bartellini, Presidente della Rete di imprese sociali “Passepartout”. Lì ci si prenderà cura di donne italiane e straniere vittime di violenza e torture, alcune delle quali anche subite durante i flussi migratori verso l’Italia. Molte di queste sono state seguite nei centri di prima accoglienza ma nella struttura di Casa Chiaravalle potranno ricevere una assistenza specifica.
“Domani è la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Una delicata giornata di mobilitazione. Ci arriviamo dopo aver compiuto passi importanti. L’aumento, operato in questi anni, in controtendenza nazionale, del 400% delle risorse dedicate ai centri antiviolenza e ai progetti di informazione e contrasto, l’aumento delle vittime prese in carico dai servizi e la realizzazione di alcuni progetti fondamentali come quello di Casa Chiaravalle. Un cammino che deve proseguire ogni giorno come sottolineato anche oggi all’incontro organizzato dall’Ordine degli Avvocati”
Questo il profilo delle donne seguite dalla rete dei centri antiviolenza: italiane (64%), di età tra i 30 e i 49 anni (56%), con una occupazione (60%). Nel 39% dei casi il maltrattante è il marito o il partner o l’ex partner (25%), il convivente o l’ex convivente (20%). Solo nel 2% dei casi è uno sconosciuto. Tra le tipologie di violenze subite (spesso ricorre più di una) nel 35% dei casi è fisica, nel 41% psicologica, nel 7% sessuale.
Domani l’assessore Majorino parteciperà ai seguenti appuntamenti:
Ore 15 – Evento "Le sedie – Work in progress teatrale contro la violenza di genere" in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle le donne in Piazza Scala
Ore 17 – Cerimonia inaugurazione della "Panchina Rossa" per il contrasto ad ogni forma di violenza in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne presso Piazza Castello 2
Dal 2011 al 2018, le risorse stanziate sono più che quadruplicate. Erano circa 389mila nel 2011 e sono cresciute progressivamente ogni anno, arrivando ad una previsione per il 2018/2019 pari a 1,2 milioni di euro cui si sommano progetti per oltre 600mila euro (fondi comunali, regionali e statali).
La rete milanese dei centri antiviolenza è composta da:
1. SVSeD (Soccorso Violenza Sessuale e Domestica) – Fondazione IRCCS Cà Granda
Policlinico Ospedale Maggiore,
2. SVS Donna Aiuta Donna ONLUS,
3. Associazione Casa delle Donne Maltrattate di Milano,
4. Cooperativa Cerchi d’Acqua,
5. Se.D. Fondazione Caritas Ambrosiana,
6. C.e.A.S. Centro Ambrosiano di Solidarietà Onlus,
7. Telefono Donna ONLUS,
8. Fondazione Somaschi ONLUS,
9. Cooperativa Farsi Prossimo;
10. Cooperativa “La grande Casa” (Casa Rifugio),
11. CASD Centro Ascolto e Soccorso Donna ASST Santi Carlo e Paolo,
12. La Strada Coooperativa Sociale (Casa Rifugio).
13. LULE Cooperativa Sociale (Casa Rifugio).
Redazione