Caccia: tra botulino e aviaria chiesto lo stop e controlli a tappeto in provincia Milano

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    (mi-lorenteggio.com) Rozzano, 15 settembre 2017 – La stagione venatoria 2017 inizia con pessimi auspici. Il botulino che pochi mesi or sono ha causato una strage di anatidi nel sud Milano non è stato debellato ma semplicemente ignorato dalle istituzioni competenti. Il recentissimo allarme influenza aviaria che ha portato, nel milanese e in Lombardia, a migliaia di abbattimenti di animali di allevamento non è sotto controllo. Sono tantissimi,a proposito di zoonosi trasmissibili all’uomo, gli animali di allevamento (lepri e fagiani soprattutto), immessi “pronta caccia” dagli ATC (Ambiti Territoriali di Caccia) per essere presi a fucilate nelle campagne. Alle malattie si aggiungono le condizioni climatico-ambientali, per cui la stagione di particolare siccità a cui sono seguite alluvioni e nubifragi violenti, hanno decimato e fiaccato la selvaggina e gli animali da ripopolamento.
    Gli ambientalisti e gli animalisti hanno chiesto, nelle scorse settimane, alla Regione Lombardia, di sospendere la stagione venatoria, ottenendo il diniego dall’assessore regionale all’Agricoltura, Fava. In questo quadro non mancherà la vigilanza a tappeto. Mobilitate le GEV (Guardie Ecologiche Volontarie) della Città metropolitana, Polizia Locale, Carabinieri, volontari ambientalisti e Protezione Civile. Come ogni anno, la stagione venatoria si inaugura all’insegna di controlli a tappeto a Rozzano, Parco delle Rogge e non solo e nel sud Milano. Ad organizzare la vigilanza venatoria, l’assessore all’Ambiente di Rozzano, Stefano Apuzzo, con le istituzioni e le Forze dell’Ordine (come la Tenenza dei Carabinieri di Rozzano) e l’associazione Gaia animali & ambiente. Nella vigilanza nella provincia milanese saranno impegnate 8 autopattuglie GEV nel controllo dell’attività venatoria, a tutela della bio-diversità. Le Guardie Ecologiche Volontarie metropolitane saranno in servizio domenica e durante la stagione venatoria sul territorio, per il controllo della relativa regolarità e l’informazione, a richiesta, sulla normativa in vigore. La vigilanza del Servizio GEV è come consuetudine concentrata in aree agricole (con coltivazioni in atto di riso, soia etc.), protette, d’interesse venatorio e prossime agli abitati, anche su richiesta esplicita dei Comuni. L’assessore Apuzzo comunica che dalle prime luci dell’alba sarà presente nelle campagne di Rozzano, accompagnato dal personale e dagli agenti di vigilanza.
    L’Associazione Gaia Onlus aveva chiesto, nei giorni scorsi, alla Regione Lombardia di sospendere l’apertura della stagione venatoria a causa della siccità e delle alluvioni che hanno stremato gli animali selvatici. “Sarà, come ogni anno, un massacro per futili motivi e divertimento contro natura”, afferma l’assessore Apuzzo, che è portavoce di Gaia Onlus.”. La vigilanza a tappeto farà in modo di controllare e perseguire ogni minima violazione alla Legge sulla caccia e al Codice penale. Troppi cacciatori, ancor oggi, infatti sparano in prossimità di abitazioni e piste ciclabili. “La caccia è una pratica crudele, arcaica e violenta che ogni anno stermina centinaia di migliaia di animali selvatici e di allevamento (immessi nell’ambiente come “selvaggina”) che deve essere abolita”, affermano decisi il presidente di Gaia, Edgar Meyer e la responsabile campagne e social media di Gaia, Cristina Donati. La caccia in numeri. Scheda. Quanto piombo riversano nell’ambiente i cacciatori bresciani e lombardi? Una cartuccia contiene in media 32 grammi di piombo.
    I cacciatori della provincia di Brescia con licenza sono 35.000. Nell’ipotesi che ogni cacciatore spari, in una stagione venatoria, 400 cartucce, sarebbero 448.000.000 milioni i grammi di piombo sparsi sul terreno, ovvero 448 tonnellate di piombo, sufficiente ad avvelenare ampie porzioni di territorio, fiumi e laghi. Moltiplicando la quantità di piombo per i cacciatori della Lombardia abbiamo un dato impressionante. In Italia i cacciatori sono 700.000. Se questo esercito si dispiegasse tutto insieme sull’ intero territorio nazionale, comprese città, laghi, fiumi e montagne, ogni chilometro quadrato ne ospiterebbe sei. E’ la densità più alta d’Europa. In Olanda e in Belgio ci sono 1,4 cacciatori per chilometro quadrato, in Germania 1,3, in Lussemburgo 1,2 e il valore medio dei paesi dell’Unione Europea (Italia esclusa) è di 2. Solo gli uccelli migratori uccisi ogni anno dai cacciatori italiani sono 150 milioni (contro 80 milioni in Francia, 50 in Spagna, e un milione in Danimarca). Esclusi gli uccelli migratori, il totale degli animali uccisi ogni anno in Italia raggiunge i 300 milioni.
     
    Redazione

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