Milano, 21 giugno 2017 – La bicicletta ha compiuto in questi giorni 200 anni. In breve, la bicicletta nasce in Francia nel 1791, anno in cui Mède de Sivrac progetta e costruisce il suo “celerifero”. Un quarto di secolo più tardi, nel 1817, Karl Drais inventò la sua laufmachine (macchina da corsa) che fu chiamata dalla stampa e anche a Milano”draisina” mentre nel 1861 Ernest Michaux montò su una draisina i primi pedali, fissandoli al perno della ruota anteriore, il velocipede.
In 200 anni, la bicicletta non solo si è evoluta, tanto che ce ne è per ogni esigenza e modello, ma, è anche diventata simbolo e indicatore del benessere ambientale di una città o metropoli o Regione. Infatti, è di questi giorni, la pubblicazione del Copenhagenize Index 2017 , la ricerca che seleziona le 20 città del mondo più fruibili per i ciclisti urbani secondo la società danese di urban plannig Copenhagenize, fondata da Mikael Colville-Andersen, che vede la città di Copenhagen esser la città bike friendly al mondo, con il 45% di spostamenti in bici sul totale dei veicoli (Milano è al 7%).
La storia evolutiva della bicicletta è stata caratterizzata non solo da continue innovazioni in termini di forme e materiali, ma ha anche coinvolto numerosi altri aspetti collaterali come i canali distributivi. Infatti, grazie allo sviluppo e diffusione di internet e degli ecommerce, è possibile dagli ultimi anni a questa parte acquistare biciclette anche online. In particolar modo esistono siti come bikester.it, che offrono un’ampia collezione di biciclette e accessori, dalle classiche bici olandesi fino ad arrivare alle bmx.
La bicicletta è, quindi, il mezzo di trasporto ecologico silenzioso,salutare,rispettoso dell’ambiente e della città. E’ mezzo di trasporto agile, che non ingombra, non inquina, non fa rumore, non produce emissioni di alcun tipo e risulta quindi compatibile con l’ambiente. Un mezzo dalle grandi potenzialità, che si rivela particolarmente economico, sia in termini di risparmio, sia d’efficienza energetica. Come riporta la FIAB, sulle brevi e medie distanze, fino ai 6-7 km (la maggioranza di quelle relative agli spostamenti quotidiani individuali), la bici è competitiva rispetto ai mezzi motorizzati. Essa è inoltre un mezzo facilmente integrabile con i mezzi di trasporto pubblici e privati, che permettono di moltiplicare le possibilità di spostamento della bici anche sulle distanze maggiori.
Di biciclette ce ne sono, come dicevamo, oggi, ce ne sono di tanti modelli e per tutte le esigenze.
Ci sono le bici da turismo, pensate per i lunghi viaggi e per cicloturisti, ci sono le city bike, quelle per il trasporto in città, ci sono le biciclette da corsa, per gli sportivi e amanti del ciclismo su strada, le bicicletta da pista, le mountain bike, bici da trasporto, tandem e, da pochi anni, anche quelle con la pedalata assistita.
La mobilità in città, quindi, in questi anni è cambiata molto, e numerose sono le piste ciclabili sia in città, che nei tratti extraurbani. In Lombardia, per esempio, ci sono più di 4000 km, suddivisi in più di 100 itinerari, che uniscono le città d’arte ai laghi, le zone montane alle vie d’acqua.
Ma, viaggiare in bicicletta, ricordiamo che vuol dire anche sicurezza sia per sé, che per i pedoni e le auto. Una bicicletta per trasporto cittadino, come prevede l’articolo 68 del Codice della Strada ed il relativo Regolamento di esecuzione, deve avere un freno a ruota, campanello, fanale anteriore a luce bianca o gialla e fanale posteriore a luce rossa, due catarifrangenti per ogni pedale, un catarifrangente per ruota fissato ai raggi ed uno posteriore.
Unico neo, per gli amanti della bicicletta, è Il rischio del furto, che rappresenta uno degli ostacoli maggiori per lo sviluppo della ciclabilità soprattutto in città. Oggi grazie alla tecnologia oltre ai tradizionali lucchetti, ci sono antifurti gps, che permettono di mantenere monitorata la propria bicicletta sempre.
V.A.