#SOLOPERTE. ADOLESCENTI: USI E COSTUMI NELLA SOLITUDINE DEL SEXTING

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    Milano, 25 aprile 2017 – #SOLOPERTE è la mostra fotografica itinerante ideata da Pepita Onlus e Dajko Comunicazione per raccontare il #sexting dal punto di vista dei ragazzi. Sarà in esposizione all’Istituto Gonzaga di Milano, in via Vitruvio 41, dal 26 aprile al 5 maggio con ingresso aperto al pubblico dalle 8 alle 16, ad eccezione del 1 maggio, e si inserisce nel ciclo di incontri per genitori ed educatori dal titolo "WAKE APP" dedicati al cyberbullismo. 

    La mostra prosegue poi per l’Isituto Comprensivo Statale Sant’Ambrogio, sempre di Milano, dove la mostra sarà aperta al pubblico dall’8 al 12 maggio.

    È una provocazione attenta per risvegliare a una riflessione su un fenomeno diffuso e ancora in crescita. Il SEXTING, che nasce dalla crasi delle parole sex e texting, definisce lo scambio di messaggi di testo, foto, video con un contenuto marcatamente sessuale. Si tratta di fenomeno sommerso e in forte espansione, favorito dalla diffusione di applicazioni di messaggistica istantanea, come WhatsApp, e social network che illudono i ragazzi sulla possibilità di condividere e poi cancellare i contenuti postati (Snapchat).

    In Italia 2 adolescenti su 5 ha fatto sexting almeno una volta e il primo messaggio con contenuto sessuale viene inviato da ragazzi che hanno un’età compresa tra gli 11 e i 14 anni.  Il 10% degli adolescenti (1 ragazzo su 10) ha fatto selfie intimi o senza i vestiti e il 3% pubblica queste foto intime sui social network per mettersi in mostra.

    Il questionario distribuito ad un campione di 2.800 ragazzi e ragazze in 16 regioni italiane (scuole, oratori, associazioni sportive) dagli 11 ai 17 anni in tema di SEXTING attesta che:

    • Il 41% dichiara di essersi sentito a disagio QUALCHE VOLTA quando qualcuno lo ha guardato.
    • Al 64% dei ragazzi è capitato almeno una volta che qualcuno facesse allusioni sessuali sul loro corpo, sui loro atteggiamenti o sulla loro persona
    • Al 73% è capitato che almeno una volta ricevessero, anche senza volerlo, foto o video con contenuti sessualmente espliciti e/o pornografici

    Alla domanda "per quali ragioni hai deciso di condividere un messaggio/video/foto a contenuto sessuale ricevuto da un’altra persona"?

    ·         Il 29,5% risponde per dimostrare di essere figo

    ·         il 23,79% perché è divertente, 

    ·         il 16,30 per alimentare le mie relazioni.


    Per condividere foto, video e messaggi utilizzano per il 67% Whatsapp, Instagram 57%, Snapchat il 43%.

    Il percorso si snoda lungo 19 PANNELLI con foto a tutto campo costituti da immagini e didascalie che contestualizzano e offrono spunti di riflessione ai ragazzi. All’origine, la storia tra una ragazza, Asia, e il suo ragazzo e i loro messaggi scambiati via WhatsApp.

    Le immagini vanno dal colore pieno alla dissolvenza, con un’immagine forte, al centro del percorso, che stabilisce il punto di rottura, il momento in cui tutto può cambiare se non si governa la propria esposizione in Rete, se non si protegge la propria preziosa identità.

    La lenta perdita di cromatismo delle foto chiude su uno scatto confuso, quasi bianco per rappresentare la totale perdita d’identità di Asia. Che si è spinta oltre per quello che credeva Amore. Per questo quell’ultima immagine è altro, quasi a dire:

    «Non sono più io. Queste foto non sono più mie».

    I pannelli maneggevoli facilitano l’allestimento, che può essere effettuato dagli insegnanti con la collaborazione degli studenti. Il percorso è facilmente individuabile grazie ai pannelli numerati.

    La mostra ha ottenuto il patrocinio di Regione Lombardia e dell’Ufficio Scolastico Regionale ed è a disposizione delle scuole che ne faranno richiesta e costituirà il punto di partenza e lo spunto per stimolare nei ragazzi un cambiamento, un’assunzione di responsabilità verso se stessi e un atto di rispetto verso gli altri, secondo il modello di responsabilizzazione i Pepita Onlus.

    È possibile visitare il sito www.soloperte.org ed è indispensabile inviare una mail a info@pepita.it per ricevere informazioni e prenotare la mostra che è disponibile e prenotabile per slot di 10 giorni secondo modalità differenti: solo la mostra, la mostra più i materiali didattici, la mostra più i materiali didattici e i laboratori con lo staff di Pepita direttamente nelle location che l’avranno in allestimento. È previsto un rimborso forfettario delle spese di trasporto e assicurazione, oltre a un costo contenuto che la cooperativa chiede per provvedere alla manutenzione dei pannelli e alle ristampe dei materiali.

    Sul sito della mostra www.soloperte.org Pepita Onlus provvederà a inserire nel calendario i periodi già prenotati.

    PEPITA ONLUS è la cooperativa sociale costituita da educatori esperti nella progettazione e realizzazione di interventi socio-educativi, percorsi di formazione e attività di animazione in scuole, enti pubblici, associazioni di volontariato, oratori e altre realtà del privato sociale.

    Negli anni ha maturato una profonda esperienza e competenza in tema di bullismo, cyberbullismo, sexting e bullismo sessuale, tanto da divenire riferimento per istituzioni e organi d’informazione.

    Da dicembre 2016 Pepita Onlus è partner della ASST Fatebenefratelli Sacco – Casa Pediatrica per lo sviluppo di un percorso di cura e sostegno per le vittime di bullismo e cyberbullismo con particolare attenzione al bullismo sessuale e di genere.

    Sono attive collaborazioni importanti con Commissione Europea, Ufficio Scolastico Regionale, università Cattolica, Beckett University of Leeds, Google Italia, Fondazione ATM, Assogiocattoli, Opera San Francesco, ANPSI, C.S.I., Lega Calcio Serie A, Tim per la realizzazione dei propri interventi educativi.

    Dajko è un’agenzia di comunicazione che fa capo a Davide Carafòli, Web & Digital Designer, Multimedia Specialist, Creativo, Regista, Musicista. Dal 1998 pazzamente innamorato della comunicazione, luogo in cui ha dato libero sfogo alla creatività. Cerca tramite l’espressione visiva di comunicare e di raccontare storie, persone o situazioni.

    #SOLOPERTE è un progetto realizzato insieme per i ragazzi. Vuole essere una provocazione per far riflettere, svelando i potenziali pericoli dietro una condivisione irresponsabile e fornendo un approccio diverso che possa stimolare un’analisi più matura delle conseguenze nella Rete come nella Vita.

     

    Redazione

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