(mi-lorenteggio.com) Milano, 19 dicembre 2016 – "Le notizie che arrivano in queste ore dalla Lombardia confermano quanto utile, ma soprattutto necessaria, sia la strada da noi intrapresa, su iniziativa del presidente Maroni, per chiedere a tutti i Comuni della nostra regione di collaborare alla mappatura delle moschee, dei centri culturali islamici e delle scuole coraniche. Un segnale forte e chiaro che suona anche come un giro di vite verso situazioni che, nella migliore delle ipotesi appaiono poco chiare ma a volte sono gravi e preoccupanti. In tal senso mi auguro che da oggi sia considerata come importante precedente, facendo giurisprudenza, la condanna della Corte d’Assise di Milano a Fatima, giovane che da due anni si e’ schierata al fianco dell’Isis". Parte da questa riflessione Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Citta’ Metropolitana, delegata dal presidente Maroni a porre in essere azioni mirate al contrasto del radicalismo islamico, per commentare sia la condanna a 9 anni di reclusione della milanese Maria Giulia ‘Fatima’ Sergio, considerata la prima foreign fighter italiana, sia l’espulsione del ‘capo spirituale’ della moschea di Camerlata a Como.
SILENZIO ASSORDANTE SU COMO – "E’ triste constatare che tra le 700 risposte finora arrivate dai sindaci della Lombardia in tema di mappatura dei luoghi di culto – aggiunge Viviana Beccalossi – non ci sia traccia di Como. Un silenzio assordante da parte di chi o fa finta di non sapere oppure, cosa ancor piu’ grave, non conosce cio’ che accade sul proprio territorio ignorando potenziali rischi per la sicurezza come quelli evidenziati a Camerlata. Con cadenza costante, in Lombardia, ma piu’ in generale nell’intero Paese, continuiamo ad apprendere di vicende in cui centri islamici o sedicenti tali sono punto di riferimento di potenziali terroristi".
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