“Finalmente apriamo in Stazione Centrale un hub attrezzato per la prima accoglienza e per il soccorso sanitario dei profughi in transito da Milano – commnentano gli assessori alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino e alla Sicurezza e Coesioine sociale, Marco Granelli – dopo i lunghi mesi trascorsi nel mezzanino, il passaggio in Galleria delle Carrozze e la temporanea sistemazione nei locali di Grandi Stazioni. Ringraziamo Ferrovie dello Stato per aver messo a disposizione questo luogo, Genio Militare e Protezione civile comunale per averlo sistemato in tempi brevissimi e Fondazione Progetto Arca per aver oganizzato gli spazi. Il flusso dei profughi dal sud dell’Italia non accenna a fermarsi, ora però possiamo contare su una struttura dignitosa che permetterà a tutti di lavorare meglio e a contenere disagi e situazioni di degrado in città. In questi venti mesi la Milano ha risposto con grande generosità e solidarietà dimostrando di essere città accogliente e civile. Rinnoviamo a tutti i volontari e ai milanesi loro il nostro grazie”.
Lo spazio, 450 metri quadrati suddivisi in tre locali grandi più i bagni e altre stanze più piccole (adibite a magazzino) ospiterà gli operatori del presidio che effettueranno la registrazione delle persone e la distribuzione nelle 7 strutture di accoglienza: Aldini e Mambretti (Progetto Arca), Casa Suraya (Cooperativa Farsi Prossimo), ex –Cie di via Corelli (Gepsa) e Cara di via Corelli (Croce Rossa), XXV Aprile (City Angels) e Binario 21 Memoriale della Shoah (Comunità Sant’Egidio), per un totale di circa 1.300 posti letto.
Nell’hub è stato allestito uno spazio per il gioco dei bambini curato dagli operatori di Save the Children e Albero della Vita. Anche altre associazioni daranno il loro contributo: Terre des Hommes distribuirà kit di igiene personale, bottigleitte di acqua e metterà a disposizione un mediatore culturale e Informatici senza frontiere per permettere ai profughi, con le postazioni pc donate all’hub, di mettersi in contatto con i propri familiari.
L’hub avrà un presidio medico all’interno: i medici della Asl, dallo scorso giugno operativi su una unità mobile, potranno visitare i profughi in una stanza attrezzata.
L’emergenza profughi a Milano è iniziata venti mesi fa, nell’ottobre del 2013. Da allora sono transitati dalla città (tutti accolti e poi ripartiti) circa 70.000 profughi (di cui 15.000 bambini), in prevalenza di nazionalità siriana ed eriterea, e molti altri provenienti da Sudan, Mali, Ghana, Togo, Etiopia, Pakistan, Somali, Afghanistan, Iraq, Nigeria e Libia. Le richieste di asilo sono state 270. Solo nell’ultimo mese sono giunte a Milano 7.700 persone, 17.000 da inizio anno.
Sono tutti profughi giunti spontaneamente, senza alcun controllo o organizzazione dalle regioni del sud, quasi sempre pochi giorni dopo gli sbarchi o i salvataggi. Nelle strutture messe a disposizione da Comune, Caritas e Terzo Settore (paragonabili a un qualsiasi altro Cara o Centro di Accoglienza Temporanea) sono state ospitate, ogni notte e da 20 mesi, una media di 820 persone con picchi la scorso agosto di oltre 1.400.
Redazione