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“DONNE, SESSUALITA’ E RELIGIONE”: L’INTEGRAZIONE INTERCULTURALE E INTERRELIGIOSA VISTA DALLE DONNE

(mi-lorenteggio.com) Milano, 7 giugno 2015 – Nell’importante Palazzo Marino di Milano, nella splendida Sala Alessi, il 3 giugno si è tenuta un’interessante conferenza dal titolo “Donne, Sessualità, Religione”, organizzata dal Circolo di Cultura e Scienza Piri Piri in collaborazione con la Presidenza del Comune di Milano.

Tema dell’incontro è stata l’integrazione interculturale e interreligiosa vista attraverso gli occhi vigili e attenti delle donne: un argomento di estrema attualità affrontato in modo obiettivo e imparziale dal Mondo femminile.

A dare il benvenuto è stato il Presidente del Consiglio del Comune di Milano, Basilio Rizzo, che ama definirsi “il maggiordomo” di Sala Alessi e che ha affermato la sua intenzione di continuare a fare della Sala un polo culturale.

La Prof.ssa Maria Rita Gismondo, nota scienziata/medico/scrittrice, Vice Presidente del Circolo di Cultura e Scienza Piri Piri, nell’introdurre la conferenza, ha parlato del valore sociale e individuale del "Piri Piri" che è quello di "prendersi gioco di se stessi" con ambizione e ironia, elementi portanti dell’energia vitale, un modo per approcciarsi alla Scienza e alla Cultura attraverso un metodo basato sulla conoscenza "essenziale", estrapolata dalla conoscenza “universale”, definibile Cultura "a più voci". “E’ un seme vitale e operativo, – dice la Scienziata – è una maniera diversa di affrontare gli argomenti della vita e della cultura con il coraggio dell’eresia intellettuale, sale della scienza e degli intelletti privilegiati”.

La Gismondo, che è anche Presidente della Fondazione Donna a Milano Onlus, da sempre impegnata a favorire la condizione femminile, combatte il disagio femminile attraverso l’iniziativa "In Mezzo alle Donne", camper che giornalmente in giro per la città, offre assistenza al mondo femminile in tema di stalking e violenza. “Le donne sono accolte dall’assistente sociale, – afferma la Gismondo – successivamente sono introdotte all’ascolto. I counsellor offrono consulenza psicologica gratuita. Il camper va ad incontrare le donne tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00 nei mercati comunali all’aperto. Inoltre, anche nel suo ultimo libro “Marta non può attendere”, la Gismondo parla di una donna che è la storia di mille donne con una forte femminilità, quella che hanno le donne nel piegarsi agli eventi, aspettando che passi la tormenta per rialzarsi e lottare ancora. Donne innamorate dell’amore, capaci di girare l’angolo della propria vita, anche quando la rassegnazione sembrava averle soffocate.

Coordinatore d’eccezione è stato il famoso sessuologo clinico Prof. Maurizio Bossi che ha iniziato con queste parole: “La madre è sempre certa…il padre mai”, dicevano gli antichi, che non avevano ancora il test del DNA!”. Il Prof. Bossi si è ispirato a questa “massima” per commentare il dibattito. “Nell’età primordiale – evidenzia Bossi – siamo stati tutti femmine, cioè, gli uomini, dal punto di vista anatomico sono stati delle donne. Nel percorso dell’evoluzione c’è stata la trasformazione dell’embrione, ma sempre si parla del ruolo dell’uomo al femminile. Poi, l’uomo si è evoluto nella sua mascolinità e decide di amare la donna, ma anche di segregarla. Solo nel medioevo la donna si ribella all’uomo appropriandosi del potere del male che, però, l’ha portata ad essere inquisita e portata al rogo attraverso giudizi sommari”.

A relazionare il delicato incontro-dibattito, sono intervenuti quattro importanti rappresentanti femminili delle quattro principali religioni: Ombretta Fumagalli Carulli (per la religione cattolica), Maryam Ismail (per la religione islamica), Marita Bombardieri (per la religione buddista), e Gheula Canarutto Nemni (per la religione ebraica).

La Prof.ssa Ombretta Fumagalli Carulli ha fatto una eccellente sintesi della dottrina cattolica, della Fede Cristiana riferendosi alla versione di Papa Giovanni Paolo II che riassume le principali verità del credo: “Dio ha fatto l’uomo a sua immagine e somiglianza e poi ha detto di moltiplicarsi”.

La Carulli ha riportato le parole del Grande Papa che sottolineava il valore del dono, del matrimonio e della donna che non può essere oggetto di dominio.
Bisogna ammettere che la Religione Cristiana, in un certo qual modo, ha nobilitato la figura femminile, lo dimostra il fatto che nei primi secoli del cristianesimo aderivano alla Chiesa oltre agli uomini liberi anche molte donne, tanto che, dai detrattori della nuova religione, il cristianesimo veniva chiamato "la religione delle donne”.

La Prof.ssa Marita Bombardieri, responsabile nazionale Donne dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, si è detta portata al cambiamento, ha affermato di apprezzare la bellezza della diversità e, quindi, ha parlato con il cuore aperto sul tema della donna che è il tema del nostro secolo.

La Bombardieri ha raccontato un aneddoto della sua vita quando, ad un certo punto della sua carriera, si è trovata in un contesto tutto maschile e a dover affrontare delle difficoltà. Si è vista fagocitare dal maschio e, non vedendo vie di salvezza, era entrata in uno stato di rassegnazione ma, poi, il buddismo le ha dato una nuova prospettiva. Infatti, il buddismo dice che tutti gli esseri viventi, sia l’uomo che la donna, sono uguali, che non esiste alcuna differenza, che tutti hanno un potenziale, che la diversità è un valore, che ogni essere umano è invitato a dare un contributo alla vita, che il 21° secolo è il secolo della donna. A seguito di queste massime, lei ha reagito consapevole della forza che come donna possedeva.

Maryam Ismail, Presidente dell’Associazione “Donne in Rete per lo Sviluppo e la Pace” ha fornito un quadro generale della sessualità nella cultura islamica. “La religione islamica – afferma la Ismail – si basa sul Corano che è il testo sacro islamico nel quale viene menzionato che la donna e l’uomo nell’Islam sono perfettamente uguali davanti a Dio, mentre nella realtà non è così, essa deve soggiacere ai desideri dell’uomo.

La Legge islamica, detta Shari’a, comprende diverse differenze dei diritti e degli obblighi tra l’uomo e la donna dovuti ad un diverso status e responsabilità dei due. Infatti, nell’unione matrimoniale, il divorzio viene deciso secondo il contratto stipulato all’atto del matrimonio e, durante lo stesso, tutto è lecito da parte dell’uomo. Inoltre, il ripudio è solo maschile mentre il divorzio è di entrambi. Nel Corano ci sono numerosi passi che fanno riferimento alla condizione femminile, nel quale si afferma una chiara supremazia dell’uomo sulla donna considerati volti ad un miglioramento progressivo della condizione femminile rispetto alla società araba pre-islamica”.

La Professoressa Gheula Canarutto Nemni, ebrea-ortodossa, ha indirizzato il dibattito attraverso queste parole: “Nella diversità siamo tutte uguali”. Con questa filosofia ha iniziato a parlare dell’unione fra gay, della religione che regola la vita di relazione, dei rapporti con il prossimo e con Dio e del matrimonio. “L’ebraismo – afferma la Professoressa Nemmi – si basa sull’amore.

Esso costituisce uno dei doveri più importanti, precetto che ristabilisce l’unità originaria di Adamo contenente il principio maschile e quello femminile per provvedere alla continuità del popolo ebraico, attraverso la procreazione. Nella Religione ebraica si afferma che amare vuol dire perdersi l’uno nell’altro e che l’amore fa la storia del Mondo. In questa Religione si mette in luce il rapporto fra creatore e creatura, il legame fra finito ed infinito, le realtà del bene e del male, del compito dell’uomo che è quello di cercare di scoprire la Divinità, ma non si parla mai di cos’è il frutto proibito”.

Questa conferenza è stata un’occasione straordinaria per mettere in luce le abitudini e le credenze religiose che nei secoli hanno tenuto “prigioniere le donne” che, però, dotate di grande coraggio hanno mantenuto intatta la propria identità di donna, di persona e amante.

La donna, purtroppo, da sempre è stato il capro espiatorio di una società sessuofobica e, pur nel nostro evoluto 2015, l’uomo continua a segregarla e se si ribella la uccide.

Ha brillantemente moderato il dibattito la Dott.ssa Rossella Minotti, giornalista del quotidiano Il Giorno.

Al termine dell’evento si è proceduto alla consacrazione dei nuovi Cavalieri di Cultura e Scienza -Piri Piri: Roberto Spada, Massimo Maria Molla e Alberto Maria Tedoldi, tre professionisti che hanno dato prova, nell’arco della loro vita professionale, di spiccati interessi socio-culturali. Roberto Spada, commercialista, ma valente cultore e collezionista di Arte Contemporanea; Massimo Maria Molla, avvocato, ma anche Presidente di Avis; infine Alberto Maria Tedoldi, avvocato e docente universitario, ma che brilla anche quale pregiatissimo tenore.

Il Generale Camillo de Milato, Presidente del Circolo, ha dato il benvenuto ai nuovi Cavalieri, sottolineando la sua soddisfazione nel vedere il Circolo riconosciuto in ambito del Consiglio Comunale e quanto gli stia a cuore la condizione femminile e, per tale motivo ha tenuto ad offrire l’occasione di ascoltare le tematiche che dividono l’umanità e le culture, pur partendo dalle stesse origini, attraverso Donne che rappresentano a Milano le varie religioni e che ci hanno aiutato a capire il problema della donna legata alla sessualità e alle religioni.

Camillo de Milato, sempre proteso verso i temi sociali, è anche Presidente della Fondazione “Asilo Mariuccia”, fondazione che si occupa del recupero delle donne con bambini vittime di violenze sessuali e dei problemi legati alla delinquenza minorile, puntando anche sul reinserimento sociale dei giovani attraverso la formazione e il lavoro.

Principia Bruna Rosco

(foto AlbumItalia)

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