OPERA (30 luglio 2014) – Sarà abbattuto il ponte ciclopedonale che collega Opera a Noverasco. E’ questo il primo risultato emerso dall’incontro che si è tenuto ieri tra il Sindaco di Opera Ettore Fusco e Franco De Angeli l’Assessore provinciale alla pianificazione del territorio e alla programmazione delle infrastrutture.
Dopo che alla fine del mese di maggio lo scavalco ciclopedonale è stato chiuso, poiché reso inagibile a causa di un crollo strutturale, l’Amministrazione comunale ha intrapreso una trattativa con la Provincia di Milano per la rimozione del manufatto, che come è stato dimostrato dalle perizie tecniche è risultato privo di armatura in ferro nel cemento della zona del cedimento, e la realizzazione di una strada di collegamento che possa nuovamente unire il Comune alla sua frazione riaprendo così la frequentatissima pista ciclopedonale che connette Zerbo a Noverasco e Mirasole.
“Uno degli ultimi atti che compirà la Provincia di Milano è proprio la rimozione del nostro ponte ciclopedonale – spiega il primo cittadino Ettore Fusco – poi, con la Regione ed i rappresentanti della costituente città Metropolitana, vedremo come proseguire l’intervento per la realizzazione della nuova infrastruttura”. I dettagli dell’operazione sono ora al vaglio dei tecnici che dovrebbero realizzare l’intervento prima possibile anche per non comportare troppi disagi ai pendolari che quotidianamente percorrono la Valtidone. “Per le mancanze strutturali dell’opera pubblica, ceduta da Anas alla Provincia negli anni ’80 – prosegue il Sindaco – la passerella deve essere rimossa prima possibile: siamo già stati fortunati fino ad ora che non sia successo nulla di grave, ma non possiamo sfidare la sorte in questo modo”.
È stato proprio l’ente gestore della rete stradale italiana ad aver realizzato e ceduto lo scavalco alla Provincia che, a sua volta, lo ha assegnato al Comune di Opera con il compito di occuparsi della semplice manutenzione dell’opera, sia questa straordinaria che ordinaria. Cosa che è sempre stata effettuata regolarmente. Infatti, come dimostrano le relazioni tecniche, il danno non è assolutamente da ricondurre ad una carenza manutentiva quanto invece ad un difetto strutturale risalente all’epoca della sua costruzione.
Dopo che alla fine del mese di maggio lo scavalco ciclopedonale è stato chiuso, poiché reso inagibile a causa di un crollo strutturale, l’Amministrazione comunale ha intrapreso una trattativa con la Provincia di Milano per la rimozione del manufatto, che come è stato dimostrato dalle perizie tecniche è risultato privo di armatura in ferro nel cemento della zona del cedimento, e la realizzazione di una strada di collegamento che possa nuovamente unire il Comune alla sua frazione riaprendo così la frequentatissima pista ciclopedonale che connette Zerbo a Noverasco e Mirasole.
“Uno degli ultimi atti che compirà la Provincia di Milano è proprio la rimozione del nostro ponte ciclopedonale – spiega il primo cittadino Ettore Fusco – poi, con la Regione ed i rappresentanti della costituente città Metropolitana, vedremo come proseguire l’intervento per la realizzazione della nuova infrastruttura”. I dettagli dell’operazione sono ora al vaglio dei tecnici che dovrebbero realizzare l’intervento prima possibile anche per non comportare troppi disagi ai pendolari che quotidianamente percorrono la Valtidone. “Per le mancanze strutturali dell’opera pubblica, ceduta da Anas alla Provincia negli anni ’80 – prosegue il Sindaco – la passerella deve essere rimossa prima possibile: siamo già stati fortunati fino ad ora che non sia successo nulla di grave, ma non possiamo sfidare la sorte in questo modo”.
È stato proprio l’ente gestore della rete stradale italiana ad aver realizzato e ceduto lo scavalco alla Provincia che, a sua volta, lo ha assegnato al Comune di Opera con il compito di occuparsi della semplice manutenzione dell’opera, sia questa straordinaria che ordinaria. Cosa che è sempre stata effettuata regolarmente. Infatti, come dimostrano le relazioni tecniche, il danno non è assolutamente da ricondurre ad una carenza manutentiva quanto invece ad un difetto strutturale risalente all’epoca della sua costruzione.
V.A.