Animali alla fame. Condannato dal Tribunale di Vigevano pensionato

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    (mi-lorenteggio.com) Vigevano, 16 aprile 2012 – Animali alla fame. Condannato dal Tribunale di Vigevano il pensionato che nel 2006 aveva di fatto abbandonato i propri animali in condizioni di denutrizione e sporcizia. L’indigenza non è una giustificazione. LAV parte civile.

    Secondo l’accusa, erano ridotti alla fame e detenuti in situazioni di estremo degrado 58 animali (tra galline, anatre, pappagalli, cani, gatti e una capra) in un appezzamento di terreno.
    Questo il quadro emergente dalle deposizioni degli agenti di Polizia Locale e dell’ufficiale veterinario ASL intervenuti sul posto
    nell’ottobre 2006 e sentiti un anno fa nell’aula penale del Tribunale di Vigevano dalla Dr.ssa Bruna Corbo, lo stesso giudice che qualche giorno fa ha condannato il pensionato per le condizioni in cui aveva costretto a vivere i propri animali. Gli animali erano stati sequestrati e affidati a strutture locali, a cui va il merito di aver accolto questi animali bisognosi. Alcuni, purtroppo, non sono
    sopravvissuti.
    L’accusa portata avanti dalla Procura era di detenzione incompatibile con la natura degli animali (secondo comma art. 727 c.p.), perché gli animali versavano in stato di abbandono in condizioni di sporcizia, con acqua e cibo scarsi e in condizioni tali da produrre gravi sofferenze. Dalle risultanze istruttorie è emerso che alcuni animali erano giunti a sbranarsi tra loro.
    A carico del proprietario degli animali si è finalmente concluso il procedimento penale che vede LAV Onlus costituita parte civile, per mezzo della Dr.ssa Annalisa Gasparre, una dei volontari dell’ufficio legale LAV. Tenacemente hanno resistito al tempo e al pericolo prescrizione Pubblico Ministero e parte civile che hanno concluso per la sussistenza del reato, quantomeno colposo in capo all’imputato che aveva illo tempore opposto una prima condanna emanata con decreto penale. Oggi, oltre alla multa e alle spese processuali, dovrà risarcire anche la parte civile a cui è stata concessa una provvisionale per i danni morali provocati dal reato. LAV si congratula per l’attività di monitoraggio svolta prima di tutto dai cittadini che avevano segnalato i fatti alle Autorità e
    naturalmente anche queste che si erano attivate per gli accertamenti del caso. Cruciali sono state le testimonianze degli agenti di Polizia Locale intervenuti e del veterinario Asl che avevano documentato con un corposo fascicolo fotografico la situazione come verificata.
    "E’ un buon segnale dei tempi che cambiano e della coscienza vigile, silenziosa, costante e diffusa, offuscata dai clamori delle eccezioni negative, in una società dove si grida sempre allo scandalo laddove la maggioranza delle persone, dei lavoratori e delle istituzioni custodisce ancora frammenti di senso civico", conclude la LAV.

    Redazione

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