22 C
Milano
domenica, Settembre 8, 2024

Proverbio: Se piove tra luglio e agosto, piove miele, olio e mosto

Array

Mobility Conference, Podestà: «Dal Governo attendiamo nuovi strumenti di finanziamento»

(mi-lorenteggio.com) Milano, 6 febbraio 2012 – «Auspichiamo che il Governo possa fornire una forma di garanzia, o strumenti nuovi di finanziamento per sostenere con maggior forza l’infrastrutturazione del territorio – ha dichiarato il presidente della Provincia Di Milano, On. Guido Podestà, nell’ambito della decima edizione del convegno “Mobility Conference” -. Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, per esempio, ha parlato di “project bond”. Si tratta di una modalità innovativa di finanziamento capace di sostenere le società che realizzano queste opere grazie all’emissione di bond a fronte di un impegno da parte dello Stato. Rendiamoci, comunque, conto di una cosa: si fa presto a dire che bisogna aprire a nuovi investitori, e partire con i cantieri, senza tenere in debito conto che il mercato finanziario non concede più risposte adeguate come un tempo. La serietà nei confronti dei cittadini ci impone di lavorare per completare i diversi sistemi infrastrutturali, consapevoli, tuttavia, che l’ostacolo maggiore al raggiungimento dell’obiettivo, è rappresentato sia dalle scarse risorse, soprattutto, di finanza pubblica, sia dall’oggettiva difficoltà nel ricorrere al finanziamento privato. La nota positiva emersa questa mattina è costituita dalla tempistica con cui proseguono i cantieri delle grandi infrastrutture lombarde, in particolar modo mi riferisco a Pedemontana, e Brebemi; per quanto riguarda Tem, invece, l’augurio è che possa essere cantierizzata in pochi mesi. Si attende da sette mesi, purtroppo, dopo l’approvazione del progetto definitivo da parte del Cipe, avvenuta lo scorso mese di agosto, la registrazione della Corte dei conti e il relativo decreto interministeriale. In questa fase devo segnalare, però, che esiste un problema reale legato al reperimento delle risorse. La grande crisi globale del 2008 ha decretato, del resto, lo stravolgimento dei mercati mondiali. Le mutate condizioni del mercato finanziario richiedono, oggi, maggior capitale con un costo del denaro molto più elevato, e quindi, con rendimenti più bassi per gli investitori. Risulta, dunque, facilmente spiegabile la difficoltà incontrata nel trovare nuovi soggetti interessati a entrare nella realizzazione di queste importanti infrastrutture per il Paese. Prima della crisi, infatti, l’impostazione originale per le grandi opere si poggiava su un rapporto debito-equity 80-20%. Nella fase che attraversiamo è molto difficile pensare di giungere a 70-30%».

Redazione

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

- Ads -
2,585FansMi piace
160FollowerSegui
0IscrittiIscriviti

Ultime news

- Ads -