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Progetto CERTO – La Provincia di Milano mette i giovani al centro

Milano, 17 gennaio 2012 – 163 gli studenti dei III e IV anni di istruzione e formazione professionale coinvolti, 11 gli indirizzi di studio, 4 le scuole coinvolte e le città interessate. Questi i numeri del Progetto CERTO – Certificazione e Riconoscimento delle Competenze personali, che si inserisce nel sistema più ampio delle azioni di orientamento della Provincia di Milano, previste dal Piano "Talenti al Lavoro" per il biennio 2010/2012, all’interno del quale ha trovato spazio per svilupparsi, intersecandosi coerentemente con le linee guida della Provincia e l’orientamento regionale ed europeo in materia di competenze.

Nel contesto educativo l’abbandono scolastico è un fenomeno che riguarda tutti i paesi dell’Unione europea. Secondo i dati Istat nel 2009 il tasso medio europeo era pari al 14,4% e, sebbene ridottosi di 3,2 punti percentuali dal 2000, i progressi fatti non sono stati sufficienti a raggiungere l’obiettivo del 10% entro il 2010, fissato dalla Strategia di Lisbona.
In Italia il fenomeno di early school leaver mostra un lento e graduale miglioramento. Nonostante l’incidenza ancora elevata di abbandoni scolastici, pari al 19,2% nel 2009, negli ultimi quattro anni il valore dell’indicatore si è ridotto di quasi 3 punti percentuali. Tradotto nel sistema d’istruzione italiano, l’indicatore rivela che, dopo aver conseguito la licenza media i giovani che non hanno terminato un corso di formazione professionale e non frequentano corsi scolastici o altre attività formative, sono oltre 800 mila pari al 18,8% della popolazione fra i 18 e i 24 anni.

Obiettivo primario di CERTO è la messa a punto e la sperimentazione di strumenti per il riconoscimento e la certificazione delle capacità personali-trasversali dei giovani, integrate con i saperi specialistici.
Le capacità cosiddette “soft”, infatti, sono oggi considerate importanti quanto quelle tecniche e specialistiche tanto che, nei colloqui di selezione, le aziende prediligono i giovani che manifestano capacità di comunicazione, di lavorare in team, di trovare soluzioni gestendo gli imprevisti, programmare le attività, lavorare per obiettivi, gestire il tempo e le informazioni, assumersi le proprie responsabilità, essere flessibili e adattabili rispettando ruoli e regole.

Il workshop è stato l’occasione per presentare i risultati di un anno di lavoro, la metodologia adottata, le esperienze di studenti e docenti e le possibili azioni future.

Al Progetto, insieme alla Provincia di Milano hanno collaborato la Fondazione Politecnico, in qualità di capofila, e le Agenzie per la Formazione, l’Orientamento e il Lavoro Nord e Ovest Milano.

Afol Nord Milano ha coinvolto studenti dell’ultimo anno di percorsi triennali che l’Agenzia coordina nel territorio di Sesto San Giovanni e Cormano, ai quali si sono aggiunti una decina di studenti dell’Istituto Professionale dei Servizi Commerciali Falck di Sesto San Giovanni. In totale 76 i giovani interessati tra estetisti, acconciatori, meccanici, termoidraulici, cuochi, pasticceri, operatori di sala bar e servizi commerciali.
Afol Nord Ovest invece ha proposto la sperimentazione agli Istituti Professionali dell’Industria e dell’Artigianato Bernocchi di Legnano e Marcora di Inveruno. Hanno partecipato 87 studenti nei settori abbigliamento e moda, industria meccanica e grafica.

Le prove e l’analisi delle capacità soft sono state effettuate sia all’inizio che al termine dei percorsi, con lo scopo di verificare i progressi nello sviluppo e nel rafforzamento delle competenze. Inoltre il Diario di Bordo è stato utilizzato direttamente da ciascun studente come ulteriore strumento di valutazione personale.

“La Provincia di Milano – commenta Paolo Giovanni Del Nero, assessore allo Sviluppo economico, Formazione e Lavoro – in questi anni ha avviato progetti e azioni mirate ad introdurre innovazioni nel modo di fare scuola e formazione, supportando i giovani a sviluppare la consapevolezza del proprio bagaglio culturale e professionale, orientando le scelte e i progetti futuri, incrementando l’occupabilità, facendo emergere le capacità personali e sociali degli individui, avvicinando il mondo dell’istruzione e della formazione a quello del lavoro e delle imprese. Continuare ad investire in questo campo ci consentirà di fornire ai nostri giovani quelle conoscenze, competenze e capacità che sono indispensabili in un mercato del lavoro e in un sistema produttivo in incessante trasformazione”.

Redazione

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