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Fiori d’arancio nel carcere di Bollate, l’assessore Castellano sposa due detenuti

(mi-lorenteggio.com) Milano, 14 dicembre 2011 – Un posto insolito per giurarsi amore eterno, ma l’atmosfera è stata emozionante come nei matrimoni più tradizionali. Due giovani detenuti nel carcere di Bollate si sono sposati stamattina con rito civile officiato dall’assessore alla Casa e Lavori pubblici del Comune di Milano Lucia Castellano. Sono stati i neosposi a chiedere che fosse l’assessore – ex direttore del carcere – a celebrare il loro matrimonio.

"Ho sposato oggi Tatiana e Daniele – ha affermato l’assessore – e sono tornata nel carcere che ho diretto per 9 anni: è stata una grande emozione rivedere gli operatori e gli ospiti e celebrare il mio primo matrimonio. Bollate continua a essere un istituto modello che ho lasciato sei mesi fa, penso che Milano debba essere orgogliosa di questo carcere".

La cerimonia si è svolta nell’aula ‘Giudici e Avvocati’ in un clima di grande emozione. Grazie alla professionalità e alla sensibilità dei poliziotti, gli ambienti sono stati abbelliti con composizioni floreali realizzate dai detenuti. La sposa indossava un tailleur color panna e teneva tra le mani il classico bouquet, mentre lo sposo portava un abito fumo di Londra con cravatta chiara. In tutto erano presenti una ventina di persone: i parenti degli sposi, i quattro testimoni (anch’essi detenuti a Bollate) e i poliziotti del carcere. Al termine del rito c’è stato un lungo applauso ed è iniziata la festa nella sala accanto dove la cooperativa sociale dell’istituto ha allestito un catering.

I due sposi sono di nazionalità italiana e si sono conosciuti nell’istituto di pena. Daniele R., 28 anni, ha incontrato la futura sposa Tatiana M., 31 anni, nell’ambito delle attività lavorative in cui è consentita la presenza di detenuti uomini e donne: i corsi di formazione e la redazione del giornale interno. A far crescere la loro relazione sono stati il rapporto epistolare, unica forma di comunicazione autorizzata tra detenuti. Adesso che sono sposati avranno diritto a un colloquio settimanale che, come prevede il regolamento, è consentito per chi ha rapporti parentali all’interno del penitenziario.

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