(mi-lorenteggio.com) Milano, 13 dicembre 2011 – «Quella di ieri è stata una giornata pessima per la democrazia ma non diversa da quanto già vissuto negli anni passati – ha dichiarato il presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà, dopo le contestazioni subite nell’ambito delle celebrazioni relativeal quarantaduesimo anniversario della strage di piazza Fontana -. Esiste un piccolo gruppo di ragazzetti, composto da una cinquantina di facinorosi, che contestano a prescindere la presenza delle Istituzioni. Si tratta, del resto, di giovani che non hanno la decenza di consentire a rappresentanti di organismi legittimamente eletti, espressione di un intero territorio, nel mio caso oltre tre milioni di abitanti, di partecipare e pure di domandarsi perché, dopo 42 anni, non risulti ancora accertata una verità giudiziaria. Le Istituzioni sono presenti a queste celebrazioni per rendere omaggio ai morti, ai feriti, e alle loro famiglie. Queste persone, viceversa, rappresentanti dell’ala antagonista, costituiscono in modo inequivocabile l’espressione della non democrazia, dello scontro, dell’aggressione, sia verbale sia fisica. Da liberale, quale sono, invece, mi batto, da sempre, per stimolare il confronto delle idee.
Per questo motivo, auspico che l’anno prossimo possa esserci un clima più disteso senza manifestazioni di prepotenza e prevaricazione. Ciò, però, che mi è molto dispiaciuto, e desidero sottolinearlo con forza, è stata l’interpretazione di parte emersa dai discorsi tenutisi, ieri, a Palazzo Marino. Ritengo inconcepibile, infatti, nel momento stesso in cui vengono ricordate 17 vittime e 84 feriti, non legare a questa luttuosa vicenda anche i nomi del ferroviere, Giuseppe Pinelli, e del commissario di Polizia, Luigi Calabresi. S’è trattato di una lettura parziale tesa a tagliare in modo netto la realtà storica. Ho la convinzione, tuttavia, che siano maturi i tempi per giungere alla verità e approdare, dunque, a una pacificazione. Questo, a mio avviso, è l’obiettivo comune cui tutti insieme dobbiamo, finalmente, pervenire. È grazie a questa modalità costruttiva che ho deciso di invitare prossimamente a Palazzo Isimbardi, per uno scambio di opinioni su quanto accaduto negli ultimi anni, sia il presidente nazionale dell’Anpi, Carlo Smuraglia sia il presidente dell’Associazione vittime di Piazza Fontana, Carlo Arnoldi».
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