22 C
Milano
domenica, Settembre 8, 2024

Proverbio: Se piove tra luglio e agosto, piove miele, olio e mosto

Array

Consegnati questa sera i riconoscimenti ai giornalisti vincitori del «Premio Enzo Baldoni e reporter caduti sui fronti di guerra»

(mi-lorenteggio.com) Milano, 28 novembre 2011 – Si è svolta nel tardo pomeriggio di oggi, all’Istituto dei ciechi, la cerimonia di consegna del «Premio Enzo Baldoni e reporter italiani caduti sui fronti di guerra». Si tratta del concorso riservato agli iscritti all’Albo dei Giornalisti professionisti, a quello dei Giornalisti pubblicisti, ai fotografi professionisti non iscritti all’Albo dei Giornalisti professionisti o a quello dei Giornalisti pubblicisti, che ha, come le precedenti edizioni, lo scopo di mettere in luce servizi e inchieste che testimoniano l’impegno legato ai temi della pace, dello sviluppo sostenibile e dell’affermazione dei diritti universali, sociali e civili. Dallo scorso anno la denominazione del riconoscimento è stata, attraverso una delibera approvata dalla Giunta della Provincia di Milano (agosto 2010), ampliata da «Premio giornalistico Enzo Baldoni» a «Premio Enzo Baldoni e reporter italiani caduti sui fronti di guerra». La premiazione, condotta da Cesare Cadeo e tratteggiata dalle note del pianista Roberto Olzer si è aperta con un ricordo di Enzo Baldoni, il giornalista freelance rapito e ucciso in Iraq nel 2004, e di Maria Grazia Cutuli la giornalista del Corriere della Sera scomparsa il 19 novembre del 2001, di cui ricorre il decennale dell’uccisione. Particolarmente coinvolgente è risultata, durante l’evento, la telefonata in diretta dal Cairo con il corrispondente del Corriere della Sera, Giuseppe Sarcina, impegnato a commentare l’esito delle elezioni governative. Significativo e commovente pure il saluto della moglie di Baldoni, Giusi. «Ringrazio la Provincia di Milano e il suo presidente Podestà per avere voluto, ancora una volta, ricordare Enzo con sentita passione – ha dichiarato la moglie del freelance scomparso in Iraq -. Ciò che mi rende felice è vedere riuniti, oggi, tanti giovani giornalisti e fotografi incentivati a impegnarsi su tematiche di fondamentale importanza come la pace, e l’affermazione dei diritti universali e civili. Di questo Enzo sarebbe entusiasta».

Quattro i premi consegnati durante la cerimonia: per le categorie Radio e Televisione, Stampa e Agenzie di stampa, Internet, e Fotografia (anche vincitore assoluto del primo premio). Il Premio sezione Fotografia è stato assegnato ad Alessandro Masi per il servizio «L’infanzia bruciata di Falluja» pubblicato su «GQ». Il premio sezione Internet è andato, invece, a Francesca Marretta per «Reportage da Garbage city dove i cristiani copti sopravvivono riciclando i rifiuti» pubblicato su «Ilsole24ore.com». Il Premio della sezione Stampa e Agenzie di stampa è stato vinto da Christian Elia per l’approfondimento «Dentro una rivoluzione» pubblicato da «E-il mensile». Il Premio sezione Radio e Tv è stato attribuito ad Alfredo Macchi per il servizio «Oltre la guerra» andato in onda su «Italia uno». La giuria che ha conferito i riconoscimenti era composta dal professore ordinario dell’Università Bocconi di Milano, in collaborazione con le principali testate nazionali (Corriere della Sera, La Repubblica, Il Giorno, Il Giornale, Il Sole 24 Ore, Panorama, Affaritaliani.it, e l’Ordine dei giornalisti della Lombardia).

«Pur volendo mantenere inalterato sia lo spirito sia i contenuti dell’iniziativa, dallo scorso anno abbiamo deciso di intitolare il Premio a tutti i reporter italiani caduti, dalla fine della Seconda guerra mondiale, sui fronti dei conflitti in atto – ha dichiarato il presidente della Provincia di Milano, On. Guido Podestà -. Il concorso promosso dalla Provincia, infatti, è teso ad approfondire la professionalità di figure che le istituzioni non devono dimenticare. Mi riferisco, per esempio, ad Almerigo Grilz, caduto a Caia in Mozambico il 19 maggio 1987, cui l’Ente sta dedicando proprio in questi giorni una mostra presso il Cortile d’Onore di Palazzo Isimbardi dal titolo “Gli occhi della guerra”; Guido Puletti, ucciso in Bosnia Herzegovina il 29 maggio 1993 dalle truppe paramilitari bosniache; Dario D’Angelo, morto il 28 gennaio 1994; Marco Luchetta, deceduto a Mostar il 28 gennaio 1994, insieme con Alessandro Ota; Ilaria Alpi, massacrata a Mogadiscio il 20 marzo 1994; Marcello Palmisano, caduto in Somalia il 9 febbraio 1995; Antonio Russo, deceduto a Tbilisi il 16 ottobre 2000; Maria Grazia Cutuli, uccisa in Afghanistan il 19 novembre 2001; Raffaele Ciriello, colpito a morte a Ramallah da un carro armato israeliano il 13 marzo 2002; Enzo Baldoni, rapito e poi ucciso in Iraq il 27 agosto 2004; Fabio Polenghi, caduto il 19 maggio 2010 a Bangkok durante gli scontri tra forze governative e oppositori del regime. In pochi, in Occidente, hanno un’esperienza diretta della guerra. La nostra conoscenza, il nostro sapere, è mediato dal lavoro instancabile di coloro i quali hanno, pure a rischio della vita, catturato emozioni attraverso uno scatto, un servizio televisivo, o un racconto, dai più remoti luoghi di guerra. A questi giornalisti, capaci con la loro passione di raccontare quanto accade in Paesi martoriati dai conflitti più cruenti va il ringraziamento dell’Ente, e mio personale, perché la democrazia e la libertà di ogni popolo si consolida pure grazie all’opera meritoria di queste testimonianze. Sono, dunque, d’accordo con il grande fotografo Henri Cartier-Bresson quando ebbe a dichiarare: “Le fotografie possono raggiungere l’eternità attraverso il momento”».

Redazione

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

- Ads -
2,585FansMi piace
160FollowerSegui
0IscrittiIscriviti

Ultime news

- Ads -