19.4 C
Milano
lunedì, Settembre 16, 2024

Proverbio: A chi ben crede, Dio provvede

No inceneritorie. La marcia dei mille blocca la Valtidone e la Via Ripamonti tra Opera e Milano

(mi-lorenteggoi.com) Opera 3 giugno 2010 -Và oltre ogni aspettativa la folla che, partendo dalla rotonda Marcora di Opera, ha partecipato alla marcia promossa dal Sindaco operese Ettore Fusco, accompagnata dai trattori degli agricoltori ed a cui hanno aderito i sindaci di dodici Comuni del Parco Agricolo Sud Milano. La strada provinciale della Valtidone è stata bloccata in direzione di Milano e tutti insieme, i cittadini ed i sindaci, hanno marciato verso l’ex dazio, che si trova subito dopo la frazione Noverasco, ai confini con Milano.
Cittadini di Opera, mamme con i propri bambini in bicicletta, rappresentanti dei comuni limitrofi, gruppi di comitati con striscioni di Lacchiarella e Giussago, dove è stata approvata di recente la costruzione di una discarica, dodici sindaci e rappresentanti delle rispettive amministrazioni comunali, hanno marciato per contestare la pretesa di costruire un inceneritore alle porte di Opera: tra il Carcere, l’Abbazia di Mirasole e i campi agricoli ancora in attività che sono patrimonio del Parco Agricolo Sud Milano.
Sembrava impossibile percorrere una strada altamente trafficata come la Valtidone, soprattutto in orario di punta, e spiegare agli autisti incolonnati dalla parte opposta i motivi della protesta. Disagi sì, ce ne sono stati, ma è anche vero che molti hanno compreso e qualche timida manifestazione di adesione ha suscitato molto entusiasmo da parte dei coraggiosi manifestanti convinti che per una giusta causa qualche sacrificio deve essere fatto!
Giunti a destinazione, su un piccolo palco innalzato ai margini della strada, il Sindaco di Opera Ettore Fusco ha ringraziato con forza tutti i presenti per la massiccia partecipazione e ha rimarcato:
“La vostra presenza qui, oggi, è la dimostrazione che è la gente che deve farsi sentire, non bastano i sindaci, è la voce di chi pensa ed è convinto che un inceneritore nel Parco Sud non serve; già un terzo degli inceneritori è presente sul territorio lombardo ed è ora che il Comune di Milano impari a valorizzare con la differenziazione i propri rifiuti. Allo scorso appuntamento del 24 aprile vi ho detto che non eravamo ancora arrabbiati ma volevamo solo fare sentire alta, in duemila cittadini, la nostra voce – ha detto il Sindaco Fusco – e quella era una manifestazione pacifica. Oggi lo è un po’ di meno, e seppure ci scusiamo per i disagi arrecati a migliaia di persone in marcia su auto e camion, stiamo dando un assaggio di quanto possiamo fare se cominciamo a prendere di petto il problema. Milano la finisca – ha sottolineato Fusco dal palco – di scaricare verso il nostro comune i suoi impicci: carcere, depuratori, prostitute, zingari ed ora l’inceneritore, non siamo lo zerbino della Moratti e se non lo ha ancora capito adesso è giunto il momento di allargare la Via Ripamonti altrimenti ci troverà ancora qui, molto spesso, a bloccare tutto”.
Alla manifestazione, oltre a tante associazioni ambientaliste ed a tutti i partiti, hanno partecipato le amministrazioni comunali di Opera, Rozzano, Locate di Triulzi, Pieve Emanuele, Basiglio, San Giuliano Milanese, Carpiano, Lacchiarella, Noviglio, Casarile, Melegnano, Vizzolo Predabissi e Cerro al Lambro.
Il Sindaco di Opera ha rimarcato le ragioni per cui non è assolutamente compatibile con l’area individuata da Amsa il progetto del nuovo inceneritore: la presenza di un carcere impossibile da evacuare in caso di necessità, l’area naturale del Ticinello ed il Parco Agricolo Sud Milano con i vincoli che impediscono anche normativamente la costruzione di un impianto come quello proposto dalla municipalizzata di Milano, la presenza di un monumento storico architettonico come l’Abbazia di Mirasole, punto di riferimento per l’intera provincia di Milano, la viabilità già compromessa ed in stato di arretratezza da almeno trent’anni e soprattutto la vicinanza alle abitazioni di quella gente che sa bene che la provincia di Milano non necessita di nuovi impianti. “Milano differenzi i suoi rifiuti – ha concluso Fusco – come tutti noi facciamo con i nostri e, così, non ci saranno giustificazioni ad un business che al sud è gestito da mafia e camorra mentre al nord produce ricchezza per le municipalizzate colluse con i partiti”.
E’ poi il turno del Sindaco di Lacchiarella Luigi Acerbi che dichiara: “Sul nostro territorio vorrebbero costruire una discarica, la Regione si è già espressa favorevolmente, ma è la comunità locale che deve essere d’accordo e non lo è; abbiamo già dato con impianti che smaltiscono tonnellate di rifiuti! E’l’inizio di un percorso, dobbiamo continuare uniti e determinati nel non accettare ciò che viene calato dall’alto!”
Interviene subito dopo il Sindaco di Basiglio Marco Flavio Cirillo che invita il popolo di internet a dare un grande aiuto a questa protesta e afferma: “Solo bloccando questa strada avete visto cosa succede? Immaginate i camion che potrebbero percorrerla una volta presente un inceneritore. Si deve pensare ad altre soluzioni e i cittadini attraverso i blog ed internet facciano cassa di risonanza per creare ulteriori adesioni per dire no all’inceneritore!”
“Il 9 giugno prossimo – conclude Ettore Fusco – porteremo in conferenza dei servizi la nostra ferma opposizione, già il Presidente della Provincia Podestà si è espresso oggi dicendo che vanno ricercate altre soluzioni. Qualcuno evidentemente comincia a temerci ed in conferenza, con tutte le parti in causa, rincareremo la dose per farci ascoltare!”
Gli altri sindaci non sono intervenuti per pietà degli automobilisti rimasti incolonnati per oltre due ore.

 

V.A.

ARTICOLI CORRELATI

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

- Ads -
2,585FansMi piace
160FollowerSegui
0IscrittiIscriviti

Ultime news

- Ads -