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Cesano. Vicenda biacchi alla don Sturzo: cercasi “allocchi”

(mi-lorenteggio.com)  Cesano Boscone 21 maggio 2010- “Vedremo con gli esperti le soluzioni possibili per far allontanare i biacchi dal giardino della scuola dell’infanzia don Sturzo, considerando, però, che si tratta di animali protetti”: il sindaco, Vincenzo D’Avanzo ha fatto un sopralluogo, in mattinata, per verificare di persona il nuovo “allarme biacchi” lanciato da alcuni genitori dei piccoli che frequentano il plesso scolastico del quartiere Tessera.

Un problema che si è già verificato in passato e per affrontare il quale l’Amministrazione ha messo in atto una serie di misure di prevenzione, come la realizzazione di un muretto, di una rete a maglie molto fitte e buche intorno alla recinzione.

“L’area verde a disposizione dei bambini, anche se poco utilizzata – spiega il sindaco – è molto bella e si affaccia sull’aperta campagna, un’area molto vasta di quel chilometro quadrato di verde che rappresenta circa il 25% del nostro territorio comunale. Sicuramente occorrono interventi per la riqualificazione del manto erboso e per la rimozione di alcuni rami che potrebbero essere pericolosi per i piccoli e per questo ho chiesto agli uffici di intervenire”. Frequentando maggiormente l’area, infatti, l’animale dovrebbe rimanere lontano dal plesso scolastico. Il biacco, che si nutre di lucertole, ma anche di topi, come tutti i serpenti di piccola taglia (può arrivare al massimo a 180cm, ma non in aree vicine ai centri abitati) è molto pauroso e al piccolo rumore scappa.

“Dobbiamo affidarci a degli erpetologi, così come abbiamo fatto in passato – prosegue il primo cittadino di Cesano Boscone – perché l’ipotesi avanzata da qualcuno di far allontanare i biacchi con palline di naftalina mi sembra poco praticabile, anzi una cura più dannosa del problema che si vuole risolvere”.

Forse il metodo migliore è fare in modo che la natura si autoregoli. L’allocco, per esempio, molto presente nelle zone boschive cesanesi, è ghiotto di biacchi. Poi, però, occorrerà individuare qualche altro animale goloso, come il biacco, di topi di campagna, anche loro tipici abitanti delle zone erbose e boschive.

Martedì pomeriggio, un erpetologo del museo di scienze naturali di Milano farà un sopralluogo per verificare la possibilità di catturare qualche biacco. Però ha già spiegato che si tratta di un ulteriore palliativio in quanto i biacchi sono abitudinari e molto presenti nei territori del sud Milano, inoltre si muovono percorrendo lunghe distanze. I provvedimenti adottati dal Comune due anni fa hanno permesso di non farli avvicinare l’anno scorso, ma quest’anno sono ritornati perché esplorano il territorio e vanno dove non sono disturbati. Il giardino della scuola è sotto il sole dalle 14 del pomeriggio ed è poco utilizzato dai bambini. Diventa quindi habitat naturale per i biacchi che, guarda caso, non si vedono nel giardino adiacente frequentato quotidianamente dagli anziani del Centro gestito dall’associazione Spighe d’oro.
Non corrisponde al vero che si sarebbero annidati nelle cantine dello stabile, perché tutte le griglie un tempo presenti sono state chiuse.

V.A.

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