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Milano. Inaugurato il nuovo laboratorio dell’Asl di Mi

Milano, 03 marzo 2010 –  Oltre tremila metri quadri, dislocati su due piani, attrezzati con nuovi e moderni macchinari, strumenti e arredi, destinati a garantire la sicurezza alimentare e dei beni di consumo ma anche le verifiche sulle malattie infettive e le patologie croniche.
Il nuovo Laboratorio di Prevenzione dell’Asl di Milano è stato visitato e inaugurato ieri dal presidente della Regione Lombardia, che ha parlato di una struttura "di assoluta avanguardia, un esempio di eccellenza in materia di analisi microbiologica e chimica, destinata a servire un’area vasta", che abbraccia non solo Milano ma anche diverse province confinanti.
I lavori sulla palazzina di via Juvara e l’acquisto dei nuovi strumenti sono stati finanziati da Regione Lombardia con 15 milioni di euro: "abbiamo deciso questo investimento – ha sottolineato il presidente – per dotare il Laboratorio di tutte le migliori tecnologie". Il presidente della Regione ha espresso "apprezzamento per il lavoro svolto da tutto il personale", di cui ha sottolineato la preparazione e la formazione ma anche "la passione, il cuore e la volontà".
Accompagnato dal direttore generale dell’Asl, Walter Locatelli, il presidente ha visitato gli spazi rinnovati, in cui, tra le altre cose, verranno garantiti controlli sofisticati e di alta specializzazione in materia di residui fitosanitari negli alimenti, ovvero di tutti quei prodotti, di sintesi o naturali, che vengono utilizzati per combattere le principali avversità delle piante. Nel laboratorio di Milano sarà infatti completato il repertorio di 170 principi attivi di fitosanitari di cui è consigliato il controllo dall’Unione Europea.
Il Laboratorio di Prevenzione serve un bacino d’utenza costituito dalle ASL di Milano, di Milano 2, di Monza e Brianza e di Lodi. Offre inoltre le proprie prestazioni anche all’ASL di Pavia e ed effettua inoltre analisi su richiesta dei Carabinieri del NAS di Milano e dell’Ufficio di Sanità Aerea di Malpensa. Il Laboratorio è anche chiamato a partecipare alle campagne promosse dall’Unione Europea, dal Ministero della Salute e dalla Regione per valutare problematiche emergenti in vari campi:
– sicurezza alimentare, per verificare, su campioni prelevati dai NAS o dai Servizi di Igiene degli Alimenti delle ASL, l’assenza di contaminazioni di alimenti o la presenza nelle acque potabili di germi potenzialmente patogeni. Il Laboratorio di Prevenzione conduce analisi volte ad individuare sostanze indesiderate ad azione tossica o nociva o per ricercare l’eventuale presenza di ingredienti o additivi non consentiti o soggetti a precise restrizioni d’uso;
– sicurezza di altri beni di consumo (come ad esempio cosmetici o materiali usati contatto con alimenti), sempre per valutarne l’idoneità all’uso, con riferimento ai vincoli di legge per essi vigenti;
– epidemiologia e prevenzione di malattie infettive di particolare impatto per la salute pubblica, come quelle a trasmissione sessuale, per accertarne la presenza in condizioni precliniche o in fase precoce, specie nelle persone che per abitudini di vita risultino particolarmente esposte a contagiarsi o a diffonderle ad altri (come per gli utenti dei Servizi per il trattamento delle tossicodipendenze o quelli che afferiscono al Centro Malattie a Trasmissione Sessuale dell’ASL);
– valutazione di scenari di possibile esposizione a germi patogeni o a sostanze nocive in abitazioni o ambienti di lavoro, a supporto delle indagini condotte dai Servizi di Igiene Pubblica, di Igiene Ambientale e di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro dei Dipartimenti di Prevenzione Medica delle ASL;
– partecipazione alle reti internazionali di rilevazione dei germi patogeni che causano malattie trasmissibili per via alimentare nel territorio, al fine di accertarne la natura, ricercare l’eventuale origine comune di casi apparentemente isolati e, attraverso questo, ricercarne le possibili cause e sorgenti di diffusione;
– esecuzione, su mandato del Servizio Epidemiologico dell’ASL, dei primi test di screening di malattie cronico-degenerative (come i tumori del colon-retto), al fine di favorirne la diagnosi e il trattamento precoci, da parte delle strutture di diagnosi e cura che curano le successive fasi di conferma diagnostica e di gestione clinica dei casi così individuati;
– collaborazione, con i propri specialisti, alle azioni di audit svolte dalle Asl per verificare la correttezza dei comportamenti operativi delle imprese soggette al controllo delle stesse ASL.
– collaborazione, in caso di necessità, agli interventi del sistema di protezione civile.

Redazione

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