Così il presidente della Fondazione Casa della carità, a margine dell’incontro tra i promotori della campagna Ero Straniero e il presidente della Camera Roberto Fico, che ha assicurato il suo impegno per rendere obbligatoria la discussione in aula di tutte le proposte di legge di iniziativa popolare
(mi-lorenteggio.com) Milano, 5 novembre 2018 – A margine della conferenza stampa che ha seguito l’incontro della delegazione di Ero Straniero con il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, il presidente della Fondazione Casa della carità, don Virginio Colmegna, ha dichiarato: “Valutiamo positivamente l’esito di questo incontro con il presidente Fico, che ci ha assicurato il suo impegno per rendere obbligatoria la discussione in aula di tutte le proposte di legge di iniziativa popolare, compresa quella di Ero Straniero.
Come promotori gli abbiamo chiesto di dare spazio in Parlamento alla voce della società civile e a chi lavora per la coesione sociale e abbiamo confermato che, sia pure in un clima politico non favorevole, proseguiremo nel nostro impegno per superare la legge Bossi-Fini e promuovere nuove norme in materia di immigrazione, che permettano di governare in modo efficace e nel rispetto dei diritti umani il fenomeno migratorio, rendendolo un’opportunità per il Paese.
Infine, in relazione al Decreto Sicurezza che verrà votato in questi giorni al Senato, ritengo gravissima l’imposizione della fiducia che impedisce la proposizione di emendamenti migliorativi e un’ampia discussione parlamentare. Mi auguro comunque che anche altre città, a partire dalla mia Milano, seguano l’esempio di Torino, Bologna, Bergamo e Padova e ne approvino nei Consigli Comunali la sospensione degli effetti”.
IMMIGRAZIONE: RETE ‘ERO STRANIERO’ INCONTRA FICO. “CHIESTO IMPEGNO PER CALENDARIZZAZIONE LEGGE POPOLARE”
L’incontro di oggi con il presidente della Camera Roberto Fico rappresenta una tappa importante della campagna “Ero straniero. L’umanità che fa bene”, che ha unito centinaia di realtà diverse in tutta Italia, laiche e religiose, su una proposta di legge d’iniziativa popolare per superare la legge Bossi-Fini.
Un anno fa, il 27 ottobre 2017, abbiamo consegnato al Parlamento le 90.000 firme raccolte. Oggi abbiamo chiesto al presidente Fico di mantenere il suo impegno a sostegno delle leggi di iniziativa popolare e fare sì che la nostra proposta venga calendarizzata e discussa in commissione Affari costituzionali, avviando una contestuale indagine conoscitiva che, coinvolgendo rappresentanti istituzionali, amministratori locali, giuristi, associazioni di tutela, organizzazioni internazionali, esperti di statistica e demografia, permetta di approfondire la questione migratoria in tutta la sua complessità, con l’obiettivo di superare i limiti delle politiche attuate finora.
Al “decreto sicurezza” che arriva oggi nell’aula del Senato e a quell’approccio meramente securitario ed emergenziale, noi vogliamo opporre una visione di prospettiva che tenga conto della complessità dei processi migratori e della realtà dei territori che ne sono interessati.
All’abolizione del permesso di soggiorno per motivi umanitari e il restringimento del sistema Sprar in favore dei grandi e fallimentari centri di accoglienza – proposte che aumenteranno gli immigrati irregolari difficilmente espellibili e ridurranno le opportunità di integrazione – noi contrapponiamo forme di regolarizzazione su base individuale degli stranieri già radicati nel territorio, che abbiano legami familiari o la disponibilità di un lavoro, e misure per l’inclusione sociale e lavorativa di richiedenti asilo e rifugiati, puntando sulle politiche attive. E chiediamo, finalmente, canali diversificati di ingresso per lavoro, a partire dall’introduzione di un permesso di soggiorno temporaneo per ricerca lavoro per facilitare l’incontro con i datori di lavoro italiani.
Oggi abbiamo dato voce a quella parte del Paese che crede che l’immigrazione possa essere governata tenendo insieme legalità, diritti e coesione sociale: alla ferocia del linguaggio e al tentativo di alimentare lo scontro sociale, rispondiamo difendendo ogni giorno l’idea di una società aperta, solidale e plurale.
Per il Comitato promotore Ero straniero:
Radicali italiani, Casa della carità di Milano, A Buon Diritto, ARCI, ASGI, Centro Astalli, ACLI, CILD, CNCA.